ALCUNI DEI MODI PEGGIORI DI MORIRE SECONDO LA SCIENZA

1. ASCENSORE CHE CADE

ascensore che cade

In questo caso, in tutta sincerità, ci sarebbe poco da fare, accovacciarsi non servirebbe, ginocchia e colonna vertebrale verrebbero letteralmente frantumate. Saltare in alto poco prima dello schianto per evitare l’impatto nemmeno, in questo caso infatti a differenza del corpo, gli organi interni continuerebbero a muoversi verso il basso e all’urto, potrebbero fuoriuscire dalla parte inferiore. Ma non è tutto, la morte immediata, in questo caso, sarebbe un sollievo. Infatti se dopo lo schianto, il cervello non subisse lesioni, una persona potrebbe sopravvivere abbastanza a lungo da vedere le sue interiora.

Comunque se mai dovesse capitare, secondo gli esperti, la soluzione migliore sarebbe sdraiarsi sul pavimento a pancia in su coprendosi la testa. Non è detto che funzioni ma vi darebbe qualche possibilità di sopravvivere in quanto, la forza d’urto verrebbe distribuita grosso modo su tutto il corpo, limitando i danni.

2. SCUOIAMENTO

È stato uno dei metodi di esecuzione più brutali della storia e, secondo la scienza, uno dei modi peggiori per morire. Lo scuoiamento ha una lunga storia, tale pratica infatti veniva utilizzata già nell’Impero neo-assiro, nel 911 a.C., ma non solo, anche nell’Europa medievale, principalmente per punire i traditori, e in rituali consistenti in sacrifici umani dagli Aztechi.

Nonostante le diverse tecniche, il principio di base era sempre lo stesso, ovvero il taglio della pelle eseguito lentamente in modo da mantenere in vita la vittima il più a lungo possibile che tra atroci dolori moriva per dissanguamento o infezioni. I meno fortunati capitati sotto mani esperte, potevano essere tenuti in vita per giorni prima di morire.

3. FLUSSO PIROCLASTICO

flusso piroclastico

Decisamente non è, come dire, una dolce morte, infatti questo flusso che raggiunge velocità medie di 80 Km orari e composto da gas, bolle di lava e detriti che possono raggiungere temperature fino a 1000 gradi, distrugge all’istante tutto ciò che incontra lungo il suo cammino. Basti pensare a Pompei ed Ercolano.

4. PRIVAZIONE DEL SONNO

privazione del sonno

È estremamente difficile morire restando svegli per molto tempo, ma non impossibile e quando succede, non è affatto il modo migliore per passare a miglior vita. La pressione sanguigna aumenta, l’umore cambia e la confusione offusca la mente, successivamente sopraggiungono stati di delirio e vivide allucinazioni.

Il corpo cerca, in una sorta di autodifesa, di costringerci a dormire, ma se in qualche modo si riesce a star svegli per almeno 11 giorni ci sarebbe poco da fare e cosa da non sottovalutare, la mancanza di sonno rende meno tolleranti al dolore, pertanto non sarebbe certo una morte indolore. 

5. BRUCIATO VIVO

bruciato vivo

Non importa come, se bollito in pentola o sul rogo, essere bruciati vivi è decisamente insopportabile. Uno dei modi peggiori per passare a miglior vita.

Mentre la pelle si stacca e i muscoli bruciano, gli organi interni cominciano a bollire e consumarsi.

6. BOOMSLANG

Boomslang

Boomslang o semplicemente serpente degli alberi. Sebbene non sia particolarmente aggressivo, se minacciato potrebbero mordere e gli effetti sarebbero devastanti.

Karl P. Schmidt, zoologo statunitense, dopo essere stato morso da questo serpente, dedicò le sue ultime ore di vita a documentare gli effetti che il veleno aveva sul suo corpo e non fu decisamente una morte piacevole.

Nausea, brividi seguiti da tremori e rapido aumento della temperatura corporea con perdita di sangue dalla bocca e urine. Sanguinò per tutta la notte da vari orifizi, inclusi naso e occhi, prima di perdere conoscenza e morire praticamente dissanguato.