IL FANTASMA DI TEXARKANA

Moonlight Murderer

A metà degli anni ’40 il male e la paura bussarono alle porte di Texarkana, una cittadina nello Stato del Texas. Una serie di aggressioni e omicidi seminarono il panico in questa piccola comunità, tanto che la gente cominciò a barricarsi in casa armandosi fino ai denti.

Tutto ebbe inizio verso la mezzanotte del 23 febbraio 1946, quando una giovane coppia, Jimmy Hollis e Mary Jeanne Larey, appartatasi all’interno della loro auto in una zona isolata, venne aggredita da uno sconosciuto sul metro e ottanta e con il volto coperto da una maschera bianca a cui aveva praticato dei fori all’altezza degli occhi e della bocca.

L’aggressore, armato di pistola, avvicinandosi all’auto e accecando i ragazzi con una torcia gli ordinò di scendere, aggiungendo testualmente: “SE FATE COME VI DICO NON VI UCCIDERÒ AMICI”.

Lo sconosciuto con tono minaccioso ordinò al ragazzo di togliersi i pantaloni, per poi colpirlo due volte alla testa con un oggetto facendolo cadere a terra privo di sensi. Nel mentre continuava a pestare selvaggiamente Hollis, la ragazza cercò di scappare verso la strada dove vi erano delle abitazioni, ma a quel punto lo sconosciuto interrompendo il pestaggio e raggiunta la ragazza, chiedendole perché avesse cercato di scappare, la violentò con la canna della pistola.

Il ragazzo nel frattempo ripreso conoscenza e rialzandosi riuscì a chiedere aiuto ad una famiglia che abitava dall’altra parte della strada. Temendo l’arrivo di altre persone l’aggressore scappò via.

Ad un mese esatto da questo terribile evento, precisamente il 23 marzo, in una strada isolata fuori dal centro abitato vengono ritrovati i corpi di una giovane coppia, Richard Griffin e Polly Ann Moore, uccisi a colpi di arma da fuoco alla nuca con una revolver calibro 32.

Il mese successivo un’altra coppia, Paul Martin e Betty Jo Booker, vengono ritrovati privi di vita in una strada di campagna adiacente ad un parco, il ragazzo ritrovato vicino alla sua auto mentre la ragazza in un bosco vicino, anche in questo caso uccisi con una revolver calibro 32.

A seguito di questi omicidi e dalla descrizione fatta dalla coppia di sopravvissuti, i media cominciarono a soprannominare il misterioso assassino “Texarkana Phantom” (Fantasma di Texarkana), per via del suo mascheramento o “The Moonlight Murderer” (l’assassino al chiaro di luna), poiché le vittime venivano aggredite o uccise in notti di luna piena.

La polizia ovviamente aumentò i controlli serali e notturni, cominciando a pattugliare in particolar modo le zone isolate della cittadina, ma a seguito di ciò “Il Fantasma di Texarkana” cambiò modus operandi.

Il 3 maggio infatti, verso le 21:00, l’assassino entrò in azione in una fattoria a 16 km da Texarkana. Virgilio Starks era seduto su una poltrona in salotto, intento a leggere un giornale, quando fu raggiunto alla testa da due colpi di pistola sparati attraverso la finestra. La moglie Katie precipitandosi in salotto, vide il marito privo di vita sulla poltrona completamente ricoperto di sangue.

Cercando di telefonare alla polizia, fu raggiunta anche lei da due colpi di pistola che fortunatamente, pur ferendola gravemente, non la uccisero. Nonostante le gravi ferite, la donna scappando di casa riuscì a raggiungere la fattoria di fianco salvandosi miracolosamente.

Quattro giorni dopo questo ennesimo omicidio, viene ritrovato legato sulle rotaie della ferrovia, il corpo Earl Cliff McSpadden. Inizialmente sembrava trattarsi di suicidio ma l’autopsia rivelò che l’uomo era morto due ore prima di essere travolto dal treno, a causa di ferite da taglio.

Nel corso delle indagini quasi 400 persone vennero arrestate in quanto sospettate di essere il misterioso assassino, la polizia sembrava brancolare nel buio, sino a quando ci fu una svolta nelle indagini.

Una scena del film “La città che aveva paura”

Una signora accusò il marito, Youell Swinney, 30enne con precedenti per rapina e aggressione, di essere il “Fantasma di Texarkana”. Nel 1947 nonostante le scarse prove di colpevolezza, infatti la signora nel frattempo aveva ritirato le accuse contro il coniuge, fu dichiarato colpevole di essere il serial killer e condannato all’ergastolo.

Nel 1970 però, Swinney chiese di rivedere il processo e vista l’assenza di prove con cui venne condannato, fu giudicato non colpevole e scarcerato nel 1974. Ad oggi quindi il caso del “Fantasma di Texarkana” rimane insoluto e aperto, da questa storia, come spesso accade, è stato tratto un film, “LA CITTA’ CHE AVEVA PAURA” del 1976.