IL PIU’ GELIDO FIGLIO DI PUTTANA CHE INCONTRERAI MAI

Quando si parla di Ted Bundy parliamo di un ragazzo di bell’aspetto, sempre sorridente ed educato che amava vestirsi in modo elegante, ma il suo aspetto esterno solare suscitava tanto fascino quanto il suo essere interiore avvolto dalle tenebre. Il male capace di generare terrore, il male capace di scuotere una vita sino a prendersela.

Nato il 24 novembre del 1946 a Burlington nello stato del Vermont da Eleanor Louise Cowell e padre ignoto, per evitargli eventuali traumi, al piccolo Ted venne sempre detto che i genitori biologici erano i nonni, mentre la madre sua sorella maggiore.

Cresciuto a casa dei nonni che tutto erano tranne che una famiglia felice, sua nonna infatti soffriva di depressione e periodicamente si sottoponeva a sedute di elettroshock, mentre suo nonno, uomo taciturno e violento, era temuto da tutti in famiglia, sin da bambino mostrò comportamenti inquietanti.

Sua zia Julia, sorella minore della madre di Ted, raccontò che un giorno si svegliò circondata da coltelli da cucina mentre Ted, all’epoca aveva solo 3 anni, se ne stava in piedi vicino al letto guardandola con un ghigno malefico.

Nel 1950 la madre andò a vivere a Tacoma nello Stato di Washington e l’anno seguente conobbe Johnny Culpepper Bundy, un cuoco che sposò lo stesso anno e che adottò ufficialmente Ted dandogli il suo cognome. Johnny e Louise concepirono altri quattro figli e sebbene il patrigno fece di tutto per farlo sentire a suo agio, Ted rimase sempre distante e freddo nei suoi confronti.

Da ragazzino continuò ad avere strani comportamenti, come quello di vagabondare per il quartiere e frugare nella spazzatura alla ricerca di fotografie pornografiche o articoli di cronaca nera che riguardavano violenze sessuali, specie quelle illustrate con immagini di corpi senza vita o mutilati.

Nel 1964 si fidanzò con Stephanie Brooks, la ragazza però dopo essersi laureata decise di mollarlo, procurandogli una forte delusione. Inoltre sempre nello stesso anno, un cugino gli svelò la verità sulla sua paternità e dopo averlo chiamato “bastardo”, gli mostrò il certificato di nascita.

Questi fatti lo scossero profondamente facendogli provare un forte risentimento nei confronti della madre che gli aveva sempre nascosto la verità, di contro però, provò sempre una forte ammirazione e affetto verso i nonni. Probabilmente furono queste batoste a far scattare in lui la molla della follia, da allora infatti meditò e ciò che ne seguì fu il male che reca dolore e morte.

Il 4 gennaio del 1974 violentò infilandogli una doga del letto nella vagina e picchiò con una spranga di legno, Joni Lenz, una ragazza di 18 anni, la quale pur riportando gravi lesioni riuscì a salvarsi, una delle poche a dire il vero a salvarsi dalla sua follia omicida.

Nel febbraio dello stesso anno scomparve Lynda Ann Healy, rapita da casa, e nei mesi successivi altre 5 ragazze scomparvero. Nel mese di giugno del 1974 invece, venne ritrovato il corpo di Brenda Carol Ball e nel mese di agosto i resti di Janice Ott e Denise Naslund, due ragazze scomparse il 14 luglio dal lago Shammanish.

Sempre nello stesso anno spuntò fuori una testimone, Janice Graham, la quale raccontò alla polizia che un ragazzo di nome “Ted” con un braccio ingessato, le aveva chiesto di aiutarlo a caricare una barca a vela sul tetto della sua auto, arrivata alla macchina però era stata invitata a salire a bordo perché la barca si trovava da un’altra parte. La ragazza rifiutò l’invito, inconsapevolmente scampando a morte certa.

A seguito di questa testimonianza, l’identikit di “Ted” apparve su tutti i giornali, ma senza lasciare tracce, si trasferì nello Utah, continuando la sua furia omicida, infatti il 18 ottobre scomparve Melissa Smith, ritrovata qualche giorno dopo mutilata e sodomizzata, mentre il 31 ottobre Laura Aime che dopo essere stata picchiata e sodomizzata, fu strangolata e il suo corpo ritrovato dopo pochi giorni.

L’8 novembre del 1974 Ted compie il suo primo errore, spacciandosi per poliziotto cercò di rapire Carol Da Ronch, la quale dopo una violenta colluttazione riuscì a scappare dall’interno dell’auto, una Volkswagen Maggiolino, ma il male non demorde, così a distanza di poche ore scomparve Debbie Kent, la quale non verrà mai più ritrovata.

Dopo pochi giorni spunta un’altra testimone, un’insegnante di nome Raelynn Shepard che raccontò di un uomo che spacciandosi per poliziotto l’aveva invitata a seguirlo. A seguito di questo episodio Bundy si spostò in Colorado, dove in soli 4 mesi tra gennaio e aprile del 1975 altre 4 ragazze scomparvero.

Il 16 agosto del 1975 il poliziotto Bob Haywood lo fermò per eccesso di velocità alla guida della Volkswagen Maggiolino, all’interno vennero ritrovati una spranga, un passamontagna, un rompighiaccio e delle manette. Arrestato e successivamente riconosciuto da Raelynn Shepard, venne liberato e messo sotto stretta sorveglianza in attesa di una prova definitiva.

Condannato per l’aggressione a Carol De Ronch, riuscì a scappare saltando da una finestra proprio mentre l’FBI stava per incriminarlo dei delitti commessi in Colorado. Ripreso sei giorni dopo, riuscì ad evadere dal carcere il 30 dicembre del 1977, raggiungendo la Florida.

Il 14 gennaio del 1978 entrando in un college uccise nel sonno due ragazze, il 9 febbraio dello stesso anno scomparve la dodicenne Kimberly Leach. Il suo corpo fu ritrovato martoriato otto giorni dopo in un parco.

Dopo qualche giorno venne fermato alla guida di un auto rubata, e dopo uno scontro fisico con un poliziotto, arrestato. Il processo a suo carico cominciò nel 1979 e si concluse con la sua condanna a morte nel 1980. Si dichiarò colpevole di 26 omicidi compiuti tra il 1974 e il 1978, ma la corte lo ritenne responsabile di 36 omicidi. L’esecuzione avvenne il 24 gennaio del 1989.

Bundy manifestò la volontà di essere cremato e le sue ceneri disperse sulle Cascade Mountains, ma ciò non fu possibile a causa delle proteste dei locali, pertanto ad oggi non è dato sapere cosa ne sia stato del suo corpo dopo l’esecuzione.

Termina con la morte dunque una storia fatta di morte, la storia, così come si definì Bundy stesso, del: “più gelido figlio di puttana che incontrerai mai”.