LA STANZA NUMERO 636 DEL GUNTER HOTEL

stanza 636

Il 6 febbraio del 1965 nella stanza numero 636 del Gunter Hotel a San Antonio in Texas, Walter A. Emerick assassinò brutalmente una giovane donna. A dire il vero il corpo non è mai stato ritrovato, però da allora chiunque pernotti in quella stanza rivive continuamente quel terribile omicidio.

Quella mattina una cameriera mentre puliva le stanze, vide sulla maniglia della porta della 636 un cartello recante la dicitura “NON DISTURBARE”.

La signora però doveva pulirla, visto che da diversi giorni non lo faceva, così dopo aver bussato più volte senza ricevere risposta, aprì la porta, trovandosi di fronte a una scena terribile.

Walter Emerick era in piedi vicino al letto, aveva un sacco dal quale fuoriuscivano delle lenzuola insanguinate e fissandola, la invitò a fare silenzio, ma la donna terrorizzata scappò via urlando.

Gunter Hotel

Quando giunse la polizia ovviamente l’uomo era già scappato, nella stanza c’era molto sangue, così come nella vasca da bagno, cosa questa che fece subito pensare ad un omicidio ma strano a dirsi non fu ritrovato nessun corpo.

La polizia ipotizzò che l’uomo dopo aver ucciso la vittima e tagliato il corpo in piccoli pezzi, li avesse macinati in un tritacarne, ma questa, è solo una delle tante ipotesi avanzate dagli investigatori e che, sangue a parte, nella stanza non fu rinvenuto nessun altro indizio.

L’unica cosa certa è che nei giorni precedenti Emerick era stato sempre visto in compagnia di una giovane donna alta e bionda, anche se la scomparsa di nessuna donna corrispondente alla descrizione fu mai denunciata.

Il presunto omicidio quindi rimane un mistero e il caso ancora aperto, visto che Walter Emerick rintracciato in un hotel a pochi isolati di distanza, per evitare l’arresto, si sparò.

Walter A. Emerick

Ad ogni modo da allora strani fenomeni accadono al Gunter Hotel e in molti, tra dipendenti e ospiti, giurano di aver visto la figura spettrale di una giovane donna nella 636 originaria, già, perché dovete sapere che l’hotel nel corso degli anni è stato ristrutturato e che al 6° piano, dove è situata, sono stati cambiati i numeri, e ad oggi solo poche persone conoscono la reale stanza in cui si verificò l’orrendo crimine.

All’interno della stanza il fantasma della donna appare con le braccia tese come se stesse chiedendo aiuto, gli oggetti si spostano da soli e la costante sensazione di essere osservati accompagna l’ospite durante il soggiorno, ma non solo, anche quando non è occupata, dal suo interno sembrano provenire strani rumori molto simili a martellate o meccanici, tipo appunto, un tritacarne.

Infine, mistero nel mistero, di recente il direttore dell’hotel ha ricevuto via posta una strana busta anonima con il codice postale usato negli anni sessanta, all’interno una vecchia chiave, quella della stanza 636.