L’AQUILA DI SANGUE

L’ Aquila di Sangue era un cruento metodo di esecuzione usato dai vichinghi. La vittima veniva messa a pancia in giù, poi con un pugnale affilato gli veniva fatto un enorme taglio dietro la schiena esponendo la gabbia toracica.

A questo punto le costole venivano spezzate e tirate all’indietro, facendo sembrare come se la vittima avesse delle ali insanguinate, ma la tortura non finiva qui, subito dopo i polmoni venivano tirati fuori dalla cassa toracica e lasciati appesi fuori dal corpo, lasciando morire la vittima per dissanguamento o soffocamento.

Secondo fonti storiche, il caso più noto registrato, al quale fu inflitta questa atroce morte, è il Re Aelle II di Northumbria (regione dell’Inghilterra settentrionale), infatti quando i vichinghi nell’867 conquistarono la città di York all’epoca capitale del Regno di Nothumbria, giustiziarono il tiranno con questo metodo di esecuzione.