Questa pratica divinatoria antichissima, nota come il rituale della Santa Monica, in passato, oggi ormai molto meno, veniva spesso utilizzata, specie al Sud, per conoscere la propria sorte o quella delle persone care.
Alcuni eseguivano questo rituale in prossimità di un crocevia, anche se questo a dire il vero non era elemento essenziale, infatti solitamente, senza farsi vedere da nessuno, affacciandosi dal terrazzo, balcone o finestra, nel silenzio assoluto, scoccata la mezzanotte si recitava questa frase:
“Santa Monica pietosa, Santa Monica lacrimosa, a Roma andasti e da Milano venisti, e come portasti notizie del figlio tuo, così portami, sia buone, sia brutte, notizie mie”.
Se invece si voleva sapere la sorte di una persona cara bisognava chiudere il rituale con: “così portami, sia buone, sia brutte, notizie di…(e indicare il nome della persona)”.
A questo punto si restava in attesa di un segno che poteva consistere in eventi, parole, gesti, suoni o rumori che rompevano la quiete notturna.
Funziona? Beh, di esempi a persone a me vicine ne potrei fare molti ma mi limito a dire che praticando questo rituale, non sono rimasti delusi. Però ripeto, conoscere il futuro, non è sempre piacevole.